venerdì 30 novembre 2012

Un giorno

Stasera mi è capitato in mano dopo molto tempo un libro, un libretto dalle dimensioni molto ridotte ma dal contenuto grande! E' un libro per bambini (l'indicazione dell'età minima di lettura dice 5 anni) ma io l'ho sempre tenuto nella libreria in camera nostra... Si intitola Un giorno di Alison McGhee con delle illustrazioni ad acquerelli di Peter H.Reynolds.
E' il libro che regalerò, un giorno, appunto, all'eventuale figlia femmina che per il momento vive solo nel mio pensiero, è il libro che ogni mamma dovrebbe regalare alla propria figlia, di qualsiasi età... magari un giorno lo regalerò lo stesso ai miei figli, anche se maschi... il messaggio vale per tutti! L'amore di una mamma è universale.. il fatto è che essendo scritto per una bambina, forse con una femmina rende di più...
Nonostante l'abbia letto e riletto anche stasera mi sono commossa. Il libro è una serie di brevi e semplici frasi che racchiudono tutti i sentimenti che una mamma prova per il proprio figlio dalla nascita Un giorno ho contato le tue piccole dita e le ho baciate una ad una. Durante la vita e la crescita, nei momenti belli Un giorno proverai una gioia così intensa da farti brillare gli occhi. E nei momenti meno belli Un giorno conoscerai la tristezza e imparerai a superare il suo dolore. Nel giorno in cui se ne va di casa, al giorno in cui diventerà mamma (o papà) Un giorno ti guarderò pettinare la tua bimba. A quando diventa vecchia.
Tutta la vita in poche, intense pagine.
Non l'ho ancora letto ai miei bimbi... magari presto proverò per vedere l'effetto che fa... Intanto lo consiglio fortemente a tutti, soprattutto alle mamme di bimbe, ma anche di bimbi.... e mi raccomando, pacchetto di fazzolettini a portata di mano!


mercoledì 28 novembre 2012

Il Topo Brigante

Questa sera i bimbi mi hanno chiesto di leggere Il Topo Brigante, un altro bellissimo libro di Julia Donaldson e Axel Scheffler (avevo già parlato di un loro racconto qui)
Questa è un'altra divertentissima storiella in rima. Qui il protagonista è appunto il Topo Brigante (o Furbante, come dice Andrea).
Il Topo Brigante è un poco di buono
il Topo Brigante è roba da forca.
Spaventa, deruba, è un gran malandrino,
e poi soddisfatto, si gusta il bottino.
Ha denti giallastri, potenti e affilati,
ha modi incivili, rozzi e sgarbati.
Galoppa veloce,il Topo Brigante,
minaccia ed estorce da vero furfante. 
E' appunto la storia di questo Topo che deruba i poveri animali del bosco; scoiattoli, lepri e addirittura formiche hanno tutti paura di lui! Fino al giorno in cui incontra una papera, furbissima che con un trucco riesce a liberarsi di lui. 
Le immagini sono sempre bellissime e molto dettagliate e la storia spiritosa, poi il fatto che sia in rima rende la lettura ancora più piacevole e i bimbi ormai finiscono da soli le frasi!


In questi giorni sto gestendo e organizzando il Mercatino del libro pro asilo, sono circondata da libri per bambini, con mia grande gioia ( e grande preoccupazione di mio marito che ha paura che mi porti a casa tutto!). C'è un altro libro di questi due fantastici autori e ovviamente Andrea mi ha già chiesto se possiamo comprarlo... vedremo... ma credo di sapere già come andrà a finire!



domenica 25 novembre 2012

Indovina quanto bene ti voglio

Ogni tanto capita un weekend diverso. Un fine settimana senza macchine cariche e corse per andare a trovare parenti e amici lontani, senza pranzi e cene e merende in compagnia, senza quella piacevole confusione di casa vissuta, senza cucina che odora di manicaretti e fornelli pieni di pentole borbottanti. Un weekend da pigiama fino al pomeriggio, da coccole sotto il piumone e risate sul tappeto, da pasti semplici e tranquillità in famiglia.
Sono i momenti di intimità familiare, di affetti e sentimenti ritrovati dopo il frenetico tram tram della settimana,che ogni tanto sono proprio necessari!
E a quanto pare servono. E i bambini, che molto spesso non riesco a trovare le parole per esprimere sensazioni e sentimenti, ieri sera hanno trovato il modo di farci capire che era stata una bella giornata. Hanno scelto come lettura prima della nanna un libro bellissimo, Indovina quanto bene ti voglio di Sam McBratney (illustrazioni di Anita Jeram).
E' la storia di Leprotto Nocciola e il suo papà che fanno a gara nel dirsi quanto bene si vogliono. "Tanto così" dice Leprottino allargando le braccia e lo stesso fa poi il papà, e via dicendo, il papà trova sempre delle lunghezze più grandi del figlio, fino al fiume, fino alle colline e alla fine il piccolo dice di volergli bene fino alla luna e mentre si addormenta, con tanta tenerezza il papà gli risponde "e io ti voglio bene fino alla luna E RITORNO!"
E' proprio la tenerezza il motivo che caratterizza questo libro, nel testo e nelle immagini, fatte ad acquerelli, un po' "vintage". E' un libro che parla d'amore e insegna a parlare d'amore.
Prima di avere questo libro in casa non dicevo spesso ai miei bimbi quanto bene voglio loro. Certo, noi supermamme glielo dimostriamo sempre in mille modi, con tutto quello che facciamo tutti i giorni. Ma quanto bello è la sera prima di andare a letto, o la mattina appena svegli, o al ritorno dall'asilo, o in qualsiasi altro momento della giornata prendersi i cuccioli sulle ginocchia e dire loro "ti voglio tanto bene". Se poi la risposta è "E io ancora di più! Ti voglio bene fino alle nuvole, fino al cielo, fino al mare...." e via dicendo, il momento diventa ancora più tenero e dolce. E poi provate a fare lo stesso gioco che Leprotto Nocciola fa con il suo papà, sono assicurate risate e lacrime di commozione! I bimbi sono fantastici e sanno sempre stupirci con la loro semplicità e autenticità!


giovedì 22 novembre 2012

Federico

Quando ero incinta di Andrea sono andata due giorni "in gita" con la mia testimone. Volevo godermi gli ultimi giorni da sola, prima della nascita del mio primo bimbo.
Ovviamente non è mancata l'esplorazione della libreria della città, ed essendo entrambe amanti dei libri per bambini, non è mancata la visita al reparto appunto dei libri per bambini. Non serve dire che siamo uscite a braccia piene!
Uno dei libri che aveva comprato lei era un regalo, per me e per il nascituro. Il titolo è Federico di Leo Lionni. La storia narra di cinque topolini, tra cui Federico, che raccolgono provviste in vista dell'arrivo dell'inverno. All'inizio Federico dà l'idea di essere un po' sfaticato, infatti mentre tutti gli altri lavorano lui sembra non fare niente. "Perché non lavori?" gli chiedono gli altri e lui beatamente risponde che sta raccogliendo raggi di sole per i freddi giorni d'inverno, colori per le giornate grigie, parole per il lungo periodo che li attende...  E' una storia magica che insegna che nella vita non contano solo le cose materiali, ma anche quelle che aiutano spirito e anima, che non si possono comprare con il denaro, come il calore del sole, il colore dei fiori, una buona parola detta al momento giusto. Federico alla fine dopo il ringraziamento dei compagni per aver raccolto le sue preziose provviste dice "Non voglio applausi, non voglio alloro, in fondo ognuno fa il proprio lavoro". 
In questo periodo di crisi, in cui sembra non esserci spazio per gli altri, in cui sembra che i valori si siano ribaltati, è bene ogni tanto ricordare quali sono le cose importanti. Non solo il cibo per il corpo ci permette di vivere. Ci serve anche il cibo per la mente, la poesia. Ci servono il calore degli amici e dei parenti.
Le immagini del libro, poi, sono dei piccoli, semplici capolavori di dolcezza e delicatezza.
Questa sera ho voluto rileggere questo racconto, per me soprattutto. Per ricordarmi quali sono davvero le cose importanti che magari a volte nelle frenesia delle giornate dimentico.
Grazie Federico!


martedì 20 novembre 2012

Leggimi forte

"Gli umani, appena nati, paiono esseri fragili e precari, in bilico sul ciglio della vita come sul crinale di una collina. Forse lo sono davvero, o forse è la nostra ansia di genitori che li vede così. Fatto sta che, a quel punto, noi prendiamo d'istinto a chiamarli, con voci e sorrisi, perché da quel crinale si lascino scivolare verso di noi, da questa parte e non da quella.
La voce umana ha un potere grande e segreto, che assordati da molti apparecchi rischiamo di dimenticare. Prima del senso c'è il suono, prima delle parole c'è la voce. [..]
..parla a tuo figlio. Hai un potere di umana magia nella gola, unico eppure comune: perché ne sei avaro?
Parla con lui, con lei. Non negargli ciò che sai fare, che gli serve.
E se non sai cosa dire, ci sono sorgenti di parole giuste che sono fatte per questo: leggi un libro."
Ho copiato queste parole dal libro Leggimi forte di Bruno Tognolini e Rita Valentino Merletti, due autorità nell'universo dei libri per bambini. E' un saggio, ma si legge tutto d'un fiato. Risponde alle domande che spesso mi sento fare "ma come si fa a far appassionare un bambino ai libri? Perché ai bambini piace leggere e rileggere sempre la stessa storia?.... "
Bruno Tognolini è papà oltre che scrittore e nel libro racconta anche la sua esperienza personale, dice che non è necessario essere cantastorie, bravi attori (lui è addirittura un po' balbuziente) per poter leggere ai propri figli.
E' un testo che può aiutare a trovare la chiave per aprire a genitori e figli la porta del magico mondo dei libri! Dà anche buoni suggerimenti e spunti sui libri da leggere, anche se secondo me funziona bene anche l'istinto.. ma per cominciare!
Oggi è la Giornata internazionale per i diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza e questi includono oltre alla giusta alimentazione, le cure, l'istruzione... anche il gioco e la buona lettura. Ci preoccupiamo tanto per i nostri figli; ma se penso alla mia infanzia (ma anche adesso) sono i libri che hanno creato un rapporto unico di complicità, di partecipazione, un legame tra me e i miei genitori prima, con mia sorella poi e con gli amici e adesso con i miei bambini.
Leggendo un libro ai miei bimbi, tenendoli sulle ginocchia o semplicemente sedendomi in mezzo a loro,  entriamo insieme in un mondo fantastico, magico, viviamo insieme mille avventure e impariamo tantissime cose! Perciò io leggo forte ai miei figli, continuerò a leggere forte, mimando, recitando e vivendo le storie con loro.... almeno finché non scopriranno quanto è bello è leggere anche da soli! (ma poi forse continuerò a farlo lo stesso!!)




lunedì 19 novembre 2012

Urlo di mamma

Ci sono giorni che cominciano male, la macchina non parte perchè è scoppiata la batteria, tutto va storto... ci sono giornate in cui si è in ritardo e fatalità i minuti di ritardo aumentano nonostante le corse... ci sono giornate in cui anche le supermamme sono più nervose!
Questi sono i giorni in cui la sera prima di andare a letto leggiamo Urlo di mamma, un libro di Jutta Bauer edito da Salani.
E' una storia brevissima di una mamma pinguino che una mattina urla così forte che il suo piccolo si rompe in mille pezzi che si spargono per il mondo. La mamma allora li cerca, li ricuce ad uno ad uno e alla fine abbraccia il suo cucciolo, "scusa se ho urlato così forte" dice la mamma. Il racconto può sembrare un po' forte, ma secondo la mia esperienza funziona!
Funziona per il bambino perchè spiega che anche la mamma può avere una giornata storta, può sbagliare e poi chiedere scusa senza che questo diminuisca il bene che gli vuole, insegna che si può litigare pur continuando a volersi tanto bene!
Funziona per il genitore che capisce l'effetto che un suo comportamento può avere nel figlio(la rabbia, a volte forte che può far male,uno sfogo per i bambini inspiegabile e incomprensibile) e magari può aiutare a controllare un po' di più i nostri istinti urlatori in certe situazioni!
Chiedere scusa con un bel racconto è più efficace che dirlo solo a parole!
Quante volte la semplicità e l'immediatezza di un libro per bambini mi aiuta a trovare le parole giuste per spiegare le cose ai miei figli!
E poi le figure sono bellissime e piene di dettagli, a volte anche divertenti....



Per fortuna Andrea dopo averlo letto mi dice che io non ho mai urlato tanto da mandarlo in mille pezzi... ma l'idea che la mamma sbaglia e poi chiede scusa pare gli piaccia... mi sembra più sereno dopo la lettura e poi diciamoci la verità, anche le mamme sono umane!!!

venerdì 16 novembre 2012

Che rabbia!


Capita anche ai bambini a volte di avere delle giornate difficili. Ma per loro spesso è complicato capire ed esteriorizzare le emozioni. Io capisco che Andrea ha passato una brutta giornata perché prima di andare a dormire vuole leggere un libro dal titolo molto esemplificativo, Che rabbia! Di Mireille d’Allancè.
La storia parla di Roberto che torna da scuola dove ha passato una giornata pessima, non ha voglia di obbedire al papà e a casa trova anche gli spinaci per cena!!! Il papà lo manda in camera in castigo e qui succede una cosa strana, un mostro rosso esce con un urlo dalla bocca di Roberto e comincia a distruggere tutto.. è la rabbia! Pian piano il mostro diventa piccolo piccolo e Roberto lo mette dentro una scatola. Calmatosi torna dal papà.
Leggendo questo libro Andrea riesce a dare un volto al sentimento che prova, capisce che è naturale arrabbiarsi, che poi l’emozione passa, ma impara anche che alla fine, passato l’impeto del nervoso, bisogna rimettere tutto a posto.
Un gioco divertente che abbiamo fatto io e Andrea un giorno, dopo aver letto il libro, è stato quello di disegnare la rabbia su un foglio, piegarlo fino a farlo diventare piccolo piccolo e poi metterlo dentro ad una scatolina di latta. E’ stato divertente e a distanza di tempo Andrea a volte mi chiede se la sua rabbia è ancora dentro la scatola!


giovedì 15 novembre 2012

Vita segreta delle mamme


Stasera abbiamo letto un libro preso in prestito alla biblioteca dell’asilo.
Quando la mamma accompagna il proprio bimbo a scuola, dopo cosa fa? Dove va? Lei dice che ha delle cose da fare, che deve lavorare, ma è davvero così?
Il libro La vita segreta delle mamme di Beatrice Masini (illustrazioni di Alina Marais) racconta cosa fa realmente in quel tempo la mamma. Illustra come nell’immaginario di un bambino potrebbe sembrare il lavoro (fuori e dentro casa) della propria mamma. C’è quella che combatte contro i draghi capoufficio o sfida gli extraterrestri armata di aspirapolvere, la cercatrice di tesori al supermercato e la mamma-maestra incantatrice di serpenti, l’artista, l’acrobata, la strega e la fata…. E altre ancora!
Il compito dei bambini (e loro sono molto bravi in questo) è quello di scoprire la vita segreta della loro mamma, ma di non dirlo a nessuno… se no che segreto è?!
L’abbiamo letto due volte. La prima volta Andrea era molto stupito, ha studiato per bene tutte le figure e ha fatto un sacco di domande. La seconda è stata più veloce, anche se, a dire la verità, non credo sia molto convito del fatto che la sua mamma sfida gli extraterrestri, caccia tesori o cucina pentoloni come una strega….
A me è piaciuto molto, mi ha fatto sorridere. Penso che l’intenzione principale della storia sia far capire ai bambini che le mamme sono persone che hanno una vita! Credo però che i miei bimbi siano ancora troppo piccoli per capirlo e apprezzarlo… magari ripeteremo la lettura fra un po’, vedremo che effetto farà!


Non è facile, piccolo scoiattolo!


Andrea ha cominciato presto a porsi e a porre delle domande. Quando aveva due anni è nato il fratellino Tommaso e da lì sono cominciati i dubbi: Com’è entrato nella pancia? Come ne è uscito? Perché io e Jacopo abbiamo un fratello ed Enrico e Mattia no? Poi ha cominciato a frequentare la scuola dell’infanzia del paese dove viviamo che è un asilo parrocchiale e lì sono cominciate le domande sulla religione. Quando poi l’autunno scorso sono venuti a mancare mio nonno e la nonna di mio marito sono cominciate anche le domande sulla morte. Io sono dell’idea che ad un bambino, anche se piccolo, bisogna sempre dire la verità; certo bisogna renderla “a misura” di bambino!
Lui, rielaborando le nostre spiegazioni, si era creato una sua teoria molto tenera e commuovente: i vecchi ad un certo punto muoiono e vanno in cielo, ma rimangono sempre nei nostri cuori e se siamo tristi vengono a trovarci in sogno.
A luglio purtroppo è morto anche un caro zio. Andrea è molto legato al cuginetto Lorenzo di quasi 11 anni ed è rimasto piuttosto perplesso dalla cosa. Perché è morta una persona giovane? Da lì le domande hanno cominciato a susseguirsi a raffica e ad un tratto mi sono trovata senza risposte. O per lo meno, non riuscivo più a trovare le parole per spiegare un simile avvenimento ad un bimbo di 4 anni…
Per noi adulti di quest’epoca è così difficile parlare di morte e parlarne ad un bambino poi! E sì che fa parte della vita!
E’ proprio in questi momenti, secondo me, che vengono in nostro aiuto i libri.
Sono corsa allora in libreria e ho chiesto aiuto alla mia libraia di fiducia (ci conosciamo da più di vent’anni!!!).
Mi ha consigliato un piccolo libro di Elisa Ramòn e Rosa Osuna, dal titolo Non è facile, piccolo scoiattolo! Racconta dello scoiattolo rosso a cui muore la mamma.
“Aiuto!” ho pensato “che libro mi dà, non lo comprerò mai!” Poi però mi sono detta che provare non costava molto e l’ho portato a casa. Per una settimana Andrea alla sera non ha voluto leggere altro. Mi sono resa conto che i bambini percepiscono la morte in modo molto più naturale di noi adulti, per loro non è un tabù. E cercano risposte. Con la delicatezza del linguaggio e delle immagini questo libro, tristissimo, riesce a dare ai bambini le risposte che cercano e aiuta noi genitori a trovare le parole che in un momento di sofferenza spesso si perdono.
Ho scoperto che esistono parecchi libri sull’argomento. E ho imparato che bisogna parlare della morte per capire appieno la vita.


mercoledì 14 novembre 2012

Nel paese delle pulcette

E' il compleanno della pulcetta grassa e nel materasso dove vivono le pulcette si decide di fare una festa. Le pulcette non si sono mai incontrate e quando si vedono per la prima volta restano tutte alquanto stupite delle loro diversità: la festeggiata è grassa, un'altra è magra, una è gialla, un'altra ha gli occhi grandi, una ha le gambe lunghe.... Dopo lo stupore iniziale però decidono di fare festa e saltare tutte insieme e divertirsi perché "nel paese delle pulcette, come in tutti gli altri paesi del mondo, non si può scegliere: si nasce come si nasce, uno diverso dall'altro. Soltanto le pulci non lo sanno."
Nel paese delle pulcette è un bellissimo libro della scrittrice e illustratrice bolognese Beatrice Alemagna.
Affronta un argomento importante, quello della diversità, della tolleranza e dell'accettazione. Insegna che ognuno nasce come nasce e si può convivere tutti insieme e divertirsi, proprio come fanno le pulcette.
Alla bella storia sono associate delle curiosissime immagini realizzate con il collage, con l'impiego di lana, tessuti, pizzi e inserti vari che rendono la lettura ancora più piacevole.
E' un libro semplice e divertente ed è sempre un piacere leggerlo ai miei bambini. Le figure poi sembrano così reali e "pelose" che Tommaso tenta sempre di accarezzarle!



lunedì 12 novembre 2012

Guarda un po' che Gruffalò

Uno dei libri che preferiamo leggere è Guarda un po' che Gruffalò di Julia Donaldson, illustrato dal bravissimo Axel Scheffler. Ci è stato regalato tempo fa da una coppia di carissimi amici, che vivono lontano, ma conoscono bene la nostra passione per i racconti!
Il libro comprende due storielle interamente in rima su questo orrendo mostro, A spasso col mostro e Gruffalò e la sua piccolina.
La prima divertententissima storia parla di un topolino che incontra, uno dopo l'altro, tre animali che lo vorrebbero mangiare, una volpe, una civetta e un serpente. A tutti e tre fa credere di avere un appuntamento col Gruffalò, un mostro di sua invenzione che mangia volpi, civette e serpenti, ovviamente.
Ma com'è il Gruffalò?
Ha zanne tremende e artigli affilati,
e denti da mostro di bava bagnati,
ginocchia nodose e terribili unghione,
e un bitorzolo verde in cima al nasone.
E occhi arancioni, e lingua molliccia,
e aculei violacei sulla pelliccia. 
Ad un certo punto però il Gruffalò compare davvero, e anche lui vuole mangiarsi il topo... ma quest'ultimo è troppo furbo e riesce a farla anche al mostro!
La seconda è la storia di come il topino riesce a farla franca anche con la cucciola del Gruffalò, che incuriosita dai racconti del genitore si avventura nel bosco in cerca del furbo topolino.
La storia è divertente e avvincente e le immagini sono molto curate, piene di dettagli e colori!
Ci piace talmente che almeno una volta alla settimana i bimbi mi chiedono di leggerglielo..


L'estate scorsa, dal momento che i miei figli, come la maggior parte dei bambini, fanno fatica a mangiare la verdura, ho provato una versione arricchita del pesto alla genovese, con anche carote e zucchine.
Appena hanno visto il piatto di pasta verde sono inorriditi, ma subito ho detto: "ma come?! non volete mangiare la pasta del Gruffalò? è buonissima"
Da quel giorno mangiano il pesto preparato nelle differenti versioni, a volte ci aggiungiamo addirittura i cubetti di pancetta, creando la "pasta del Gruffalò con la ciccia" e ogni volta che in tavola compare qualcosa di verde diventa subito un qualcosa che ha a che fare col terribile mostro e quindi buonissimo!!


PASTA DEL GRUFFALO'
Ingredienti:
1 carota
1 zucchina
1 cipollotto
1 cucchiaio di pinoli
1 cucchiaio di noci
una manciata di prezzemolo
una manciata di basilico
olio extravergine di oliva q.b.
grana grattuggiato q.b.

Mettere tutti gli ingredienti nel mixer e tritare finemente.
Lessare il formato di pasta preferito in acqua bollente salata, ricordandosi, prima di scolarla, di tenere da parte un po' d'acqua di cottura per diluire e rendere più cremoso il sugo. Versare la pasta in un contenitore e condirla col pesto. E buon appetito!


sabato 10 novembre 2012

La scolopendra non entra in classe

Oggi sono stata alla presentazione di un libro un po' particolare. Già dal titolo si capisce!
La scolopendra non entra in classe è un libriccino scritto dalla pedagogista emiliana Pina Tromellini con delle fantastiche illustrazioni della bravissima Sonia Maria Luce Possentini.
Non è un libro per bambini ma per adulti e ragazzi.
Il libro racconta dieci storie nate ascoltando i pensieri di alcuni alunni della primaria, raccontano la scuola vista "dal basso", una scuola che ha delle mancanze, che non riesce a esaltare l'individualità, che tende a "livellare" gli studenti.. ma è giusto?  Leggo nel libro queste parole "in fondo sono un bambino che richiede un poco di rispetto per i miracoli che insegue lungo le strade della vita. E' vero portano lontano dalla scuola ma possibile che un insegnante non abbia dentro di sé uno spirito bambino che gli è appartenuto? Per la scuola è un principio inderogabile quello di imporre regole non conoscendo a fondo le identità di ciascuno."
Quello che vedo io è che spesso la scuola è un mondo distante dai bambini, dalle famiglie, dalla realtà. La scuola vorrebbe i bambini omologati, tutti bravi, tutti buoni, tutti attenti. Ma può essere davvero così?
Stiamo parlando di scuola, non di insegnanti. Per fortuna ce ne sono tanti di bravi e che ascoltano i bambini, ma purtroppo o hanno pochi mezzi a disposizione, o poco tempo...tra tagli e riforme!!
Ho sentito mamme paragonare i programmi dei figli e dire "ma come in classe del tuo hanno già fatto questo?" "ma dai, il tuo non sa ancora scrivere in corsivo?" ... forse sono io che vivo in un altro mondo ma non è ugualmente importante che i nostri figli sviluppino la creatività, la voglia di scoprire? coltivino le loro passioni e le loro inclinazioni? e chi se ne frega se imparano a scrivere in corsivo una settimana dopo!
E' un libro che fa sorridere e riflettere.
Ci fa riflettere anche sul nostro ruolo di genitori attenti e appassionati che dovremmo cercare di compensare il più possibile quello che manca nella scuola. Anche l'amore per la lettura appunto.
Io alle elementari avevo una bravissima insegnante di italiano che aveva organizzato una biblioteca in classe e ognuno di noi che leggeva un libro doveva scriverne una sorta di recensione per aiutare poi i compagni nella scelta. Io sono stata fortunata, ho frequentato una scuola in cui non era necessario portare la carta igienica da casa!




Ricordiamoci che l'istruzione è un diritto, e che i bambini sono individui degni di rispetto!
PS: dimenticavo, scolopendra è il nome scientifico del millepiedi!

venerdì 9 novembre 2012

Pazienza!

Ieri  quando sono andata all'asilo a prendere Andrea mi ha accolto dicendo "portiamo a casa un libro?". Si può infatti prendere in prestito un libro, tipo biblioteca, a scelta tra alcuni titoli messi a disposizione dalla scuola. La maggioranza sono psicopedagogici per i genitori, però ce ne sono anche per bambini. Dopo averli guardati, girati, aperti, sfogliati, aver controllato che avessero abbastanza figure, Andrea ne ha scelto dal titolo Pazienza!  di Sara Agostini (illustrazioni di Marta Tonin). Il sottotitolo recita Se qualcosa va male o non è come si vuole, pazienza è la migliore tra tutte le parole! 
Proprio il libro adatto a mio figlio! Infatti ha ereditato lo spirito competitivo del padre e la mania dell'ordine dalla madre ed effettivamente se la prende un po' se le cose non vengono fatte come dice lui!
Ieri sera l'abbiamo letto. Devo dire che ci è piaciuto molto. Tutto in rima, con tanti disegni colorati e molti utili insegnamenti. A volte si vince e a volte si perde, a volte non si può fare quello che si vuole e si deve rimandare, altre volte la mamma ci chiama proprio nel momento più bello del gioco o ancora perdiamo qualcosa a cui teniamo o anche a volte ci si ammala... in tutti questi casi la parola magica è Pazienza!
Un po' come il gioco dei lati positivi che faceva Pollyanna!


Stamattina porto come al solito i bimbi all'asilo. Alla prima rotonda Tommaso vomita con effetto esorcista tutta la colazione. Mi giro, torno a casa, lo cambio, riparto a piedi (la macchina era inutilizzabile) con Andrea al seguito e Tommaso in passeggino e porto all'asilo Andrea. A casa pulisco la macchina, carico la lavatrice numero uno, Tommaso vomita di nuovo, riesco a salvare divano e tappeto ma devo farmi una doccia, seconda lavatrice pronta e via di nuovo.....
Ad un certo punto mi è capitato sottomano il libro... in effetti a volte l'unica cosa da dire è Pazienza!

mercoledì 7 novembre 2012

Un mondo di bene

Questa mattina sono andata in libreria per organizzare il mercatino del libro pro asilo. Ovviamente, visto che ero là, ne ho approfittato per cercare un libro che avevo in mente di regalare ai bimbi da un po'... Il titolo è Un mondo di bene di Noris Kern (testo di Jean-Baptiste Baronian).
E' un libro che ho nel cuore da quando un paio d'anni fa ho partecipato con Andrea ad un incontro di animazione alla lettura in cui è stato proposto proprio questo libro. Il racconto ha per protagonista l'orsetto bianco Polo. Un giorno la sua mamma gli dice che gli vuole "un mondo di bene", ma Polo non riesce a capire cosa significa, così decide di andare a chiederglielo. Nel cammino incontra il pinguino Pompom, la foca Adele e il lupetto Rino. Ciascuno di loro spiega a Polo come la loro mamma gli vuole bene: con le ali che tengono caldo, con le pinne che stringono forte nell'abbraccio, con i denti che mordicchiano nel gioco..... la mamma poi spiega a Polo che lei lo ama con tutto il corpo: con gli occhi che brillano quando lo vedono, con il naso che annusa il suo profumo, con la bocca che lo mordicchia, con le zampe che fanno il solletico..... alla fine l'orsetto Polo spiega alla mamma che lui gli vuole bene anche col sonno perché mentre dorme la sogna!
E' un libro dolce, morbido e commuovente che è piaciuto tanto a me, ma anche ad Andrea che poi si è divertito a dirmi con che cosa io gli voglio bene e con cosa lui ne vuole a me! E' un libro che permette a genitori e bimbi di esplorare le emozioni e magari a trovare le parole per dirsi quanto bene ci si vuole.


Purtroppo però non è stato più ristampato (è un libro del 1998), ci sono rimasta male ma non sono certo uscita a mani vuote....  e poi esistono sempre le biblioteche!!

martedì 6 novembre 2012

Il piacere di leggere

Da che ho ricordo per riuscire a dormire devo leggere e da quando Andrea ha circa sette mesi prima di andare a nanna leggiamo un libro. All'inizio era difficile arrivare a pagina due, per Andrea (e poi anche per Tommaso) infatti il libro era un gioco: lo girava, lo metteva in bocca, lo chiudeva.... per me che per i libri ho una vera e propria venerazione era un oltraggio.. poi ho imparato che i bambini i libri devono viverli per conoscerli e amarli! I lupi vanno presi a pugni, le principesse si sbaciucchiano, ai mostri si fanno le pernacchie e a volte, quando il libro proprio ci coinvolge, è capitato anche di strappare una pagina... fortuna che esiste lo scotch!
Da questa abitudine ormai radicata è nata l'idea di fare un blog. Grazie anche al consiglio di un'amica ho deciso di provare a condividere questa passione che lega me e i miei figli, perché come diceva uno dei miei scrittori preferiti (ovviamente per bambini) Roald Dahl "se riesci a far innamorare i bambini di un libro o di due o tre, cominceranno a pensare che leggere è un divertimento. Così, forse, da grandi diventeranno lettori. E leggere è uno dei piaceri e uno degli strumenti più grandi e più importanti della nostra vita"