mercoledì 27 febbraio 2013

I 3 porcellini

Eh sì, i lupi ci piacciono tanto, e la favola preferita di Tommaso, che ha per protagonista un lupo è la classica storia dei tre porcellini.
La favola, che conosciamo tutti, è stata pubblicata per la prima volta verso la metà del 1800 (ha i suoi anni) e ne esistono infinite varianti e infiniti rifacimenti, uno anche della Disney.
Quella che a noi piace raccontare è un po' particolare.  E' in rima, il che la rende quasi una cantilena e si presta molto ad essere letta "al buio", cioè io la leggo e interpreto con l'aiuto di una lucina e i bimbi l'ascoltano dal letto, sotto le coperte, in modo che una volta arrivati alla fine ci si può addormentare quasi subito, coccolati dalla voce della mamma (o del papà) che ha raccontato la storia.
Non ne esiste una versione stampata, perciò io ve la riporto qua sotto... e buona lettura!

In un bel bosco di betulle e pini
vivevan tre graziosi porcellini.
Fra scherzi e lieti giochi la brigata
felice trascorreva la giornata,
e senza aver un sol pensiero al mondo,
cantavano facendo il girotondo.
Ma un brutto giorno proprio lì vicino,
tornò di casa un pessimo inquilino:
un lupo grigio e spelacchiato,
dall'aspetto crudele ed affamato.
Quel lupo magrolino e denutrito
era fornito d'ottimo appetito
e soprattutto, aveva una passione
per i porcelli arrosto col limone.
"Fratelli, è giunta l'ora, almeno credo,
se non vogliam finire sullo spiedo,
di lavorare sodo e fabbricarci
una casetta dove rifugiarci,
nel caso che quel brutto lupo infame
ci veda e si ricordi di aver fame".
Queste parole disse ai suoi fratelli,
tutto serio, il maggiore dei porcelli;
così ciascuno di loro in tutta fretta
si pose a costruire una casetta.
Il più piccino, dentro la boscaglia,
si fece una casetta con la paglia.
A farla lui ci mise un batter d'occhio,
poi si grattò la testa ed il ginocchio
e disse "ho lavorato per benino,
ma adesso voglio fare un pisolino".
Il secondo porcello, con impegno,
si fabbricò una casa di legno,
ma ben tre ore aveva lavorato
ed era veramente affaticato.
"Ho lavorato in modo scrupoloso"
pensò, "quindi mi merito il riposo".
Il terzo porcellino, assai più saggio,
si disse "beh, facciamoci coraggio!
La più sicura delle abitazioni
mi costruirò con solidi mattoni".
Gli costò gran lavoro e molte pene, 
ma la casetta venne proprio bene.
Infine essendo stanchi da morire,
i tre fratelli andarono a dormire.
Intanto dentro il bosco silenzioso
qualcuno si aggirava minaccioso;
il lupo, che sentendo un gran languore,
era scontento e assai di malumore.
Ad un tratto, però, con il suo fiuto,
lui colse un profumino conosciuto
ed esclamò, contento "hurrà, che bello!
Lo riconosco è odore di porcello!
Di certo il mio nasone non si sbaglia:
c'è dell'arrosto dentro quella paglia!".
Quel lupo, benchè vecchio e malandato,
era esperto nel soffio potenziato
e gli bastò, purtroppo, un soffio solo
per far crollare la casetta al suolo.
Il porcellino, vistosi perduto,
da suo fratello andò gridando "aiuto!
Dammi soccorso che non son disposto
ad esser mangiato come arrosto!"
"Fa presto, non aver alcun indugio,
nella mia casa troverai rifugio"
rispose suo fratello, ma vi giuro,
sbagliavano sentendosi al sicuro.
Soffiò tre volte il lupo, non di più,
e la casa di legno cadde giù.
A questo punto i poveri maiali
corsero come se avessero le ali
diretti alla casetta di mattoni.
Il lupo dietro urlava "state buoni!
Ragazzi mi farebbe proprio gola
mangiare qualche tenera braciola!"
Ma i maialini, stanchi e spaventati
dal fratellino s'eran rifugiati;
lì non avevan più nessun motivo
di aver paura del lupo cattivo
che niente più poteva fare adesso
contro la casa di mattoni e gesso.
Il lupo soffiò quasi per tre ore
finchè crollò, colpito da malore,
tanto che i porcellini, per creanza,
dovettero chiamare l'ambulanza.
Soccorso e trasportato all'ospedale
quell'essere famelico e brutale,
anche se il fatto può sembrare strano,
da allora diventò vegetariano.



mercoledì 20 febbraio 2013

Che cos'è un bambino?

Che domanda difficile si pone e ci pone Beatrice Alemagna in questo libro. Che cos'è un bambino? Tutti sappiamo che cos'è un bambino, ma quando mi sono fermata a pensarci un po' più a fondo io, sinceramente, ho trovato delle difficoltà a mettere a parole una cosa così semplice. Così ho preso il libro. La scrittrice la conoscevo già, grazie a questo libro.
Che cos'è un bambino?
Un bambino è una persona piccola. E' piccolo solo per un po', poi diventa grande.
Così inizia questo libro meraviglioso, con delle immagini bellissime, di bambini, di tutte le forme, di tutti i colori, con mille espressioni e facce diverse.
I bambini  sono onesti, sinceri, prendono le cose molto sul serio, vogliono essere ascoltati con gli occhi spalancati, sono semplici, sono piccoli, ma un giorno cambieranno, qualcuno è più capriccioso e qualcuno meno,  hanno grandi idee, grandi desideri, non hanno paura di sognare, non hanno paura di piangere. I bambini sono tutti diversi, chi più grassottello, chi ha gli occhiali, chi è viziato...
Poi però crescono, tutti, e c'è chi sarà più felice di questo e chi meno.
E quando noi adulti guardiamo i bambini a volte ripensiamo a quando anche noi eravamo persone piccole, ma con idee grandi e grandi sogni e grandi speranze. E magari ci chiediamo come ha fatto il mondo a restringersi in questo modo, che fine ha fatto il mondo grande che vedevamo con i piccoli occhi di quando eravamo bambini?
E' un libro per bambini che piace tantissimo anche ai grandi.
Ieri sera io ero fuori, così l'ho fatto trovare ai bimbi e al papà e l'hanno letto insieme. Quando sono tornata il papà mi ha detto che era piaciuto un sacco anche a lui e che è un libro davvero bello!
Aiuta i bambini a rispondere alla domanda "chi sono io?", ma nello stesso tempo aiuta i grandi a capire i bambini, a ri-mettersi nei loro panni. Riduce le distanze tra piccoli e grandi, aiutando di conseguenza la relazione, aumentando la comprensione reciproca, l'attenzione e il rispetto per le emozioni e i sentimenti.
"I bambini piangono perchè un sasso è scivolato nell'acqua, perchè lo shampoo pizzica gli occhi, perchè hanno sonno, perchè fa buio. Piangono forte, per farsi sentire bene. Per consolarli ci vogliono gli occhi gentili. E una lucina vicino al letto.
I grandi, invece, amano dormire al buio. Non piangono quasi mai, neppure se lo shampoo entra nel naso, e se capita, piangono piano. Tanto piano che i bambini non se ne accorgono. O fanno finta di non vedere niente...."




lunedì 18 febbraio 2013

Libri

I libri sono trampoli
da mettere nei piedi
il mondo è senza limiti
e da lassù lo vedi

i libri sono trampoli
per vivere più a fondo
la testa nelle nuvole
e i piedi sopra il mondo

i libri sono trampoli
le storie sono tante
chi legge salta i limiti
con passi da gigante

Bruno Tognolini

venerdì 15 febbraio 2013

Sono io il più forte!

I lupi ci piacciono proprio, soprattutto a Tommaso! Così ieri sera abbiamo riletto Sono io il più forte! di Mario Ramos, scrittore belga da poco scomparso.
E' il libro precedente a questo, ma noi lo abbiamo ricevuto in regalo successivamente... ma va bene lo stesso!
La storia racconta del solito lupo vanitoso che va in giro per il bosco a chiedere a tutti chi è il più forte, aspettandosi ovviamente che tutti gli rispondano che è lui, il grande lupo cattivo, il più forte di tutti.
Il lupo anche stavolta incontra svariati personaggi, un coniglietto, Cappuccetto Rosso, i tre porcellini, i sette nani... e da tutti, impauriti e tremanti, ottiene sempre la solita e attesa risposta. Eh sì, perchè il lupo non è stupido, non va mica da chi è più forte di lui a chiedere chi sia il più forte... facile no?!
E si gonfia e si vanta questo lupo presuntuoso, grazie alla risposta di tutti questi dolci personaggi subito pronti a compiacerlo (per paura) e a dargli la risposta che si aspetta... fino a che incontra un esserino verde non bene identificabile definito dal lupo "specie di rospo". E' il draghetto che alla domanda del cattivone "Ciao, orribile cosa. Suppongo che tu sappia chi è il più forte?" risponde "Sì, certamente. E' la mia mamma!".
Anche in questo caso il lupo dovrà ricredersi e farsi piccolo piccolo davanti all'apparire di una mamma drago enorme e alle parole del piccolo "La mia mamma è la più forte e anche la più buona... tranne con chi è cattivo con me!"
Il libro assomiglia moltissimo all'altro, testo e figure semplici, divertenti e si presta molto ad essere recitato. Il prendere in giro il lupo cattivo poi è la parte che più piace ai miei piccoli. Scoprire che anche un essere che in certe situazioni incute molta fifa, può a sua volta aver paura e scappare e che la sua boria è solo finzione, rende anche l'oggetto della paura molto meno spaventoso.
Sicuramente un libro da leggere, anche questo, alternandolo all'altro magari per ridere un po' insieme e imparare che al mondo gente presuntuosa ce n'è sempre e che a volte basta qualcuno di vero e ingenuo come un bambino, o in questo caso un piccolo draghetto, per smascherarlo e farlo cadere dal piedistallo che si è costruito!



giovedì 7 febbraio 2013

Chi me l'ha fatta in testa?

Ieri sera prima della nanna, i bimbi hanno voluto che leggessi per l'ennesima volta un libro divertentissimo di Wernwr Holtzwarth e Wolf Erlbruch dal titolo Chi me l'ha fatta in testa? 
La storia narra di una piccola Talpa a cui una sera, non appena mette la testa fuori dalla tana, capita un fatto strano. Era rotondo e marrone -pareva un po' una salsiccia- e il peggio fu che le cadde proprio in testa -splic. La Talpa è miope, questo è vero ma il suo odorato funziona benissimo... qualcuno gliela aveva proprio fatta in testa. Ovviamente non poteva scoprirlo da sola, così parte alla ricerca del colpevole. Perchè le cacche non sono mica tutte uguali, il piccione fa splusc - uno sprizzo lattiginoso schizzò proprio davanti alla piccola Talpa, il cavallo invece puff puff puff puff puff- bombardò l'erba di cinque grosse e grasse pallottole.... e la lepre, la capra, la mucca, il maiale... la Talpa, insieme a noi lettori, prosegue la sua indagine, venendo a conoscenza dell'aspetto e della consistenza delle cacche dei vari animali, a volte con curiosità, a volte con disgusto (la mucca ad esempio papataff- un'immensa focaccia verdastra si depositò mollemente al suolo. "Che fortuna che non è stata lei a farmela in testa!" pensò la piccola Talpa).
La Talpa continua a girare con quella cosa in testa e a chiedere, finchè incontra due mosche, vere esperte in materia. Il responso è definitivo: è stato un cane, Gian Maria! E così la piccola Talpa si vendica. Occhio per occhio cacca per cacca... era così il proverbio no?!
E' un libro veramente spassoso, sia per i bambini, ma anche per gli adulti. Piace a Tommaso perchè ha tante belle figure e poche parole.. ed essendo anche un po' stitico chissà che il parlare di cacca non lo aiuti un po'... Piace ad Andrea perchè è irriverente e buffo, scanzonato e provocatorio e poi tutti i bambini ridono a parlare di cacca. Piace a noi genitori perchè è un libro da recitare, da teatralizzare, imitando i rumori delle cacche di tutti gli animale, facendo versi di disgusto o ridendo insieme, provando a rifare i rumori dell'una o dell'altra cacca.
Nonostante l'argomento è una storia garbata, semplice e veramente spiritosa, da leggere insieme una, due, dieci volte, perchè la risata è garantita sempre!