sabato 29 giugno 2013

Guizzino




Andrea ieri ha finito l'asilo e, dopo una settimana di pausa comincierà l'esperienza del Crec. L'altro giorno siamo passati davanti all'asilo dove inizierà quest'avventura estiva per la prima volta e mi ha detto "Sai mamma, sono molto contento di andare in questo nuovo asilo, ma sono anche un po' preoccupato.." "Perchè amore?", chiedo io curiosa, "Perchè sono timido!".
La paura e la preoccupazione per l'inizio di una  esperienza nuova sono giuste, ed è compito della mamma e del papà rassicurare il proprio cucciolo che è normale, ma che poi passa e che sarà divertente e stimolante.
Ho pensato allora alla storia di Guizzino del fantastico Leo Lionni (già visto con Federico).
La storia narra di un pesciolino nero in un branco di pesci rossi. Un giorno un grosso pesce mangiò tutti i pesciolini, tutti tranne Guizzino che era il più veloce. Triste e solo il pescetto nero cominciò a vagare per il grande mare scoprendo le sue meraviglie. Incontra una medusa, un'aragosta, altri pesci, alghe, una murena.... Finchè trova una famiglia di pesci rossi proprio come quelli del suo branco. Propone loro di andare a visitare i bellissimi fondali marini, ma loro vivono nascosti tra gli scogli per paura dei grossi tonni. Guizzino allora ha un'idea, insegna ai nuovi amici a nuotare insieme, tutti vicini tra loro, con la forma di un grande pesce e lui si mette come occhio E nuotarono nel grande freddo del mattino e nel sole di mezzogiorno e uniti riuscirono a cacciare i grandi pesci.






Con delle immagini semplici e meravigliose questo libro ci insegna che uniti si può vincere la paura e ottenere la libertà, ma nello stesso tempo ci aiuta a dare valore alla diversità (Guizzino è l'unico pesciolino nero in un gruppo di rossi) e a non escludere nessuno perchè tutti siamo importanti.
Guizzino "lascia" un branco per trovarne un altro, anche lui all'inizio è spaventato, ma poi tutto va per il meglio.
Andrea alla fine mi ha detto "Penso che nella nuova scuola conoscerò nuovi amici e mi divertirò!"
Non ci resta che aspettare l'otto giugno e incrociare le dita!

giovedì 13 giugno 2013

Una zuppa di sasso




E' da un po' che al telegiornale sento notizie di episodi di violenza dovuti al razzismo e alla incapacità di convivere con persone e culture diverse da noi. 
All'asilo di Andrea sono 73 bambini e ci sono italiani (veneti, romani, siciliani, lucani...), rumeni, albanesi, macedoni, africani... e mai una volta che Andrea mi abbia detto qualcosa riguardo al modo di parlare o al colore della pelle, piuttosto le distinzioni sono maschio/femmina, bravo o meno a disegnare a correre e a saltare.
Per creare un mondo dove tutti siamo uguali bisogna insegnare ai bambini a non avere pregiudizi e a combattere le discriminazioni legate alla razza, alla religione, alla cultura ecc...
Allora sediamoci tutti intorno ad Una zuppa di sasso, bellissimo libro di Anais Vaudelage e scopriamo che un lupo, una gallina, un porcello, una capra, una pecora, un cavallo, un cane... possono anche passare insieme una bella serata.
La storia narra di un lupo, vecchio e affamato che raggiunge il villaggio degli animali. Qui bussa alla porta della gallina, ma non per mangiarsela, come pensano tutti, ma per chiederle ospitalità e poter preparare la zuppa di sasso. La gallina è titubante ma curiosa e lo accoglie. 
Preoccupati arrivano, uno o due alla volta, a casa della gallina anche altri animali.
Ma come si prepara una zuppa di sasso? Beh, basta una pentola d'acqua e un sasso. Ma alla gallina la zuppa piace con un po' di sedano, dà sapore. E al porcello con le zucchine, all'oca con i porri e via dicendo. Ogni animale aggiunge alla zuppa un ingrediente.
Così come nella vita ogni animale/persona porta il suo bagaglio/ingrediente e tutti insieme si può vivere serenamente abbattendo quei pregiudizi che a volte si creano quando ci si ferma solo all'apparenza, senza andare a vedere cosa ognuno ha di buono da donare e offrire. 
E anche il lupo, dall'aspetto cupo e malinconico e magari un po' pauroso può essere un personaggio positivo. 


E' un libro piacevole con delle  belle immagini grandi e che si presta ad essere recitato e interpretato (come piace a me!).
E poi ci insegna che la vita è più buona se accettiamo di aggiungerci gli ingredienti che le persone che abbiamo intorno ci offrono. E più sono questi ingrediente più è unico e speciale il sapore, e non dimentichiamo che una zuppa in compagnia è sempre più gustosa, anche in compagnia del lupo!


martedì 4 giugno 2013

Come educare il tuo papà


Capita, per fortuna raramente, che Andrea si ammali.
Andrea è un bimbo attivo ed energico, non sta fermo un attimo. Ama le coccole ma solo quando e come vuole lui, a meno che non ci sia un libro di mezzo, allora arriva di corsa in braccio per leggerlo e guardarlo insieme!
Ieri a casa di una cara vicina abbiamo visto un volumetto dal titolo simpatico e che ci ha molto incuriosito e senza pensarci due volte ce lo siamo fatti prestare.
Prima l'abbiamo letto Andrea ed io; poi alla sera, complice il fatto che io e il piccolo Tommaso siamo usciti per un compleanno in famiglia, l'ha riletto col papà.
Il titolo è Come educare il tuo papà.
L'autore, Alain Le Saux, con molta ironia e arguzia elenca una serie di norme per formare nel modo più corretto un papà, presumibilmente un po' monello.
La ricetta giusta mescola comprensione e tenerezza, ma anche la giusta dose di severità.
E' simpatico e divertente. Ogni regola è sottolineata da una buffa vignetta.
E' una sorta di presa in giro ironica e brillante dei metodi educativi classici. Aiuta i bimbi a capire che i papà sono umani esattamente come loro e i genitori a porre meglio l'attenzione sulle necessità di ascolto e tolleranza dei propri figli.
Il capovolgimento di ruoli tra figlio e genitore e le immagini rendono il tutto molto divertente, forse più per noi adulti che per i bambini (ad Andrea ho divuto spiegare alcune delle norme descritte! con altre invece ha riso di gusto).



Quando il papà si guarda allo specchio si trova molto bello. Io gli do sempre ragione. Un papà deve avere una buona immagine di sè.
Quando il papà ascolta quello che dico ai miei amici io smetto subito di parlare. Un papà non deve immischiarsi in cose che non lo riguardano.
Quando il papà fa i capricci io non gli do retta. Non bisogna concedere a un papà tutto ciò che vuole.

Questi alcuni esempi dei principi educativi enunciati nel libro.
I bambini leggendoli si sentono più responsabili, perchè risultano più saggi e misurati dei loro genitori, anche se magari si riconoscono nei comportamenti dei papà raccontati dalle vignette; a loro volta i genitori riflettono sul loro metodo, arrivando comunque alla conclusione che di papà ce n'è uno solo, nessuno è perfetto e che un papà ben educato è un papà felice!