domenica 14 dicembre 2014

Rosso come l'amore

Da novembre al lavoro ho avuto una piccola riduzione di orario.. Pensavo che avrei potuto fare un sacco di cose in quel tempo.. e infatti, il problema è che le cose che vorrei fare in quelle ore "mie" probabilmente sono troppe!
Ho anche un po' trascurato questo blog, perciò oggi mi rifaccio con uno splendido libro sull'amore...
Penso che le cose per cui bisogna sempre trovare sempre il tempo sono la lettura e le coccole..
E sì, non possiamo immaginare come sarebbe la nostra vita senza amore!
E l'amore non ha età e nemmeno la ricerca dell'amore.
Valentina Mai, l'autrice della piccola opera d'arte Rosso come l'amore, ci insegna che l'amore va cercato, e che spesso questa ricerca non è così facile come si può immaginare.
E' una favola breve e all'apparenza semplice, con delle immagini, essenziali.
Narra di un uccellino rosso che vorrebbe trovare qualcuno con cui condividere le sue avventure e i suoi voli, ma la ricerca dell'amore a volte può essere una vera e propria odissea, si può scambiare per amore qualcosa che invece amore non è, altre volte ci si può sentire stanchi, delusi e aver voglia di arrendersi.






Ma l'ucellino rosso non si arrende e alla fine la ricerca gli riserva una bella sorpresa e la sua pazienza viene premiata!
Quando penso che ti avevo così tanto cercato…
Non è mai troppo presto per parlare d'amore, della pazienza e della perseveranza, delle frustrazioni e delle delusioni che a volte questo comporta… l'amore è un lungo viaggio, con alti e bassi, ma è sempre una meravegliosa scoperta.
Questo libro nasce come libro per bambini, ma andrebbe letto anche dai grandi.
E' leggero e profondo, divertente e maliconico e ringrazio mio marito per avermelo regalato, e perché lui, insieme alle nostre piccole pesti, mi insegna ogni giorno qualcosa in più sell'amore!

sabato 18 ottobre 2014

Sottosopra


E' da un po' che ho voglia di parlare di Sottosopra, un libro che ho letto con moltissimo piacere con Andrea qualche tempo fa. Sia perchè la scrittrice, Cristina Bellemo, è una mia compaesana, ma anche perché è davvero bello, ben scritto e con delle magnifiche illustrazioni di Maddalena Gerli.
La storia narra di due paesi, uno ai piedi di una montagna, che si chiama paese di Sotto, e l'altro sulla cima, che ovviamente si chiama paese di Sopra. I due paesi sono uniti da un'unica stradina tutta curve che però nessuno percorre da anni. Gli abitanti non hanno idea dell'esistenza dell'altro paese e tra loro sono totalmente diversi.
La parte più divertente di questo racconto sono le descrizioni dei paesi. In quello di Sopra c'è un Soprintendente che ha istituito una Sopratassa sugli starnuti, gli abitanti indossano dei Soprabiti e delle Soprascarpe e di notte usano la Sopracoperta perché fa freddo,  tutti hanno un Soprannome e via dicendo…
Nel paese di sotto invece governa un Sottotenente che ama i Sottoli fatti dalla moglie, tutte le donne usano Sottopentola e Sottobicchieri oltre che Sottovasi e Sottovesti, amano la musica di Sottofondo e così via…




Un giorno, era forse il 23 febbraio, accadde un evento eccezionale.
Una bufera di vento, pioggia, neve e coriandoli….
E tutto andò sottosopra! I Soprammobili del paese di Sopra finirono nel paese di Sotto, le Sottovesti delle signore di Sotto si impigliarono ai rami degli alberi del paese di Sopra…. 


Il Soprintendente e il Sottotente a questo punto furono costretti a telefonarsi per la prima volta e finalmente gli abitanti dei due paesi si conobbero e furono costretti ad incontrarsi!
Il racconto è bellissimo per l'utilizzo della lingua e i giochi di parole che si prestano benissimo alla lettura animata e recitata. Inoltre la storia ci parla di diversità, reali e presunte, che spesso purtroppo rendono difficile la convivenza.

In una intervista l'autrice dice: "Ho pensato a questi due paesi, vicini ma disinteressati alla possibilità di comunicare e, dunque, distanti. Diffidenti senza conoscersi affatto, come molte volte accade, convinti di non aver niente in comune con chi è "fuori" dal loro "dentro", in realtà molto simili nelle loro manie e nelle loro stramberie…."

Quante volte ci accade di giudicare gli altri solo per qualche abitudine o usanza diversa dalla nostra? Senza pensare che dalle differenze si impara e ci si arricchisce.. perchè dopo la bufera nei paesi di Sotto e di Sopra la vita era allegra e varia e, bisogna proprio dirlo, si stava meglio di prima!

martedì 23 settembre 2014

Che fatica mettere a letto.... papà!!


Capita che per lavoro o per piacere la mamma a volte alla sera non sia a casa.
Bisogna allora pensare a qualche lettura adatta alla voce e alla recitazione dei papà (che non toglie possano essere lette anche dalla mamma, eh!)...
Uno dei racconti più divertenti e simpatici letti ultimamente è Che fatica mettere a letto...papà! di C. Saudo e K. Di Giacomo.
E' davvero spiritoso perché racconta in modo molto ironico uno dei peggiori momenti della giornata: l'ora di andare a nanna.
Non credo esistano genitori che non abbiano mai sentito le frasi "ancora 5 minuti", "un'altra storia, per piacereeeee", "ho sete, un bicchiere d'acqua", "devo fare ancora pipì", "lascia la luce accesa".... o altre mille scuse che i nostri piccoli pargoli si inventano per ritardare il fatidico momento in cui la mamma o il papà spengono la luce e allora si deve proprio dormire...
Il trucco dei due scrittori è quello dell'inversione di ruoli, usato e strausato nel passato in racconti e film, ma funziona sempre alla grande!




Il papà non ne vuole proprio sapere di andare a nanna! Vuole le storie, piange, fa i capricci... ha un po' paura del buio, nonostante sia grande e grosso e forte!!
Divertente e terapeutico, questo libro mette il bambino di fronte alle sue paure: il buio, l'ignoto, le ombre... e sarà proprio il bambino stesso, aiutando il papà a superare questi timori, a capire che in fondo la notte non è poi così terribile!!!

giovedì 28 agosto 2014

Aiuto, arriva il lupo!


L'altra sera abbiamo fatto un po' tardi. Siamo andati a prepararci per la nanna mezz'oretta oltre il solito orario perciò la mia idea era saltare la lettura serale.
Ma guai!!! I bimbi non ne hanno voluto sapere (hanno ragione loro, si dorme male senza leggere prima qualcosa), e così abbiamo trovato un compromesso: qualcosa di breve e poi si dorme subito!
La scelta, non serve dire che è stata di Tommaso, è caduta su un cartonato regalatoci tempo fa dalla nonna, molto carino dal titolo Aiuto, arriva il lupo! di C. Ramadier e V. Bourgeau.
E' un libro veramente divertente e che si presta molto alla lettura animata e alla recita. E' un libro con cui giocare e che piace molto ai bambini anche piccoli.
C'è un lupo, brutto e cattivo, che inizialmente è lontano, ma ad ogni pagina si avvicina sempre di più, potrebbe quasi mangiarci... e se provassimo ad inclinare il libro? il lupo scivola! e se lo girassimo?




Come si vede dalle immagini decisamente semplici, l'attenzione del bambino viene focalizzata sulla figura del lupo e il libro perde la sua natura di libro per diventare un vero e proprio gioco interattivo, e se noi genitori siamo anche dei bravi attori (e lo siamo tutti tra le mura della cameretta dei bambini!) è quasi come essere al cinema 3D...  
E' un libro essenziale ma permette ai bambini di guardare in faccia le proprie paure e anche di riderci un po' .... E alla fine? Tutto è bene quel che finisce bene, si diceva una volta, il lupo è sconfitto e noi possiamo tirare un sospiro di sollievo.... e ricominciare!


Le letture successive alla prima sono importanti per i piccoli lettori, in quanto permettono ai bambini di ridimensionare la paura. Adesso sappiamo come va a finire perciò ci godiamo un po' di più la storia con meno timore di essere mangiati dal lupo...
Non capita così anche a noi? Spesso la seconda esperienza, senza ansie e preoccupazioni di ogni genere, è meglio della prima!



sabato 23 agosto 2014

Piccolo blu e piccolo giallo


In vacanza si incontrano nuovi amici, persone diverse con cui a volte nasce un'amicizia, che può durare un'estate o anche di più. Per i piccoli poi è ancora più facile legarsi con altri bambini, in spiaggia, al parco...
Ogni incontro ci regala qualcosa, ogni persona ci "attacca" un pezzettino di sé.
Il libro di Leo Lionni (già visto con federico e con guizzinoPiccolo blu e piccolo giallo racconta di due amici molto diversi, uno è blu e l'altro è giallo. Nonostante la diversità vanno molto d'accordo e fanno insieme tantissimi giochi.
Un giorno si abbracciano talmente forte da fondersi tra loro, diventando verdi.
Quando tornano a casa però i genitori non li riconoscono... I loro bimbi non sono più giallo e blu... Quante volte capita anche ai nostri bimbi di cambiare modo di parlare o di fare stando insieme ad una amico, acquistano quelli dell'altro e a volte a noi genitori sembra quasi di non riconoscerli!




Alla fine i due sono disperati e piangono fino a ricomporsi e a tornare piccolo blu e piccolo giallo, perché le lacrime non hanno cambiato colore. I genitori a questo punto li riconoscono e li abbracciano felici, e si abbracciano tra loro diventando anche loro un po' verdi.
Perché è proprio grazie alla diversità e all'amicizia che si impara qualcosa di nuovo, e quando un blu e un giallo si abbracciano rimane sempre un po' di verde, in ognuno di noi.
L'amicizia per i bambini è un valore grande e puro, e quando i bimbi giocano insieme diventano un po' l'altro, si mescolano, per capirsi meglio e comprendere. Questa è una cosa importante che secondo me dovremmo imparare da loro. Perché siamo tutti unici e tutti diversi.
Questo scrittore, che a me piace davvero molto, con una semplicità estrema, ci insegna che il mescolarsi, il fondersi con altre persone, altre culture, non intacca la nostra personalità, ma può solo insegnarci e aggiungervi qualcosa, di un altro colore!


mercoledì 20 agosto 2014

Come nascondere un leone alla nonna


Cosa fare in una giornata al mare con la pioggia se non leggere un bel libro? E quest'anno diciamo che i giorni brutti non si sono fatti desiderare....
La scelta oggi è caduta su Come nascondere un leone alla nonna, di Helen Stephen, séguito altrettanto divertente di questo!!
Vi ricordate di Iris che ha nascosto un leone nella sua casa? E il leone, che ha salvato l'argenteria del municipio diventando l'eroe della città?
Questa volta l'impresa è ben più ardua, i genitori di Iris devono assentarsi per un weekend e a stare con la bimba arriva la nonna.
Per fortuna la vecchietta non vede molto bene perciò nel libro non mancano le scenette divertenti, che fanno ridere molto i bambini, dove la nonna scambia il leone per un attaccapanni, un asciugamano, una lampada e perfino un divano....



Ma la nonna ha un segreto che si nasconde dentro un enorme baule, che a suo dire contiene cappellini e cianfrusaglie.... E se fosse un orso?
Per scoprirlo non ci resta che leggere questo spassoso e spiritoso libro, pieno di immagini buffe e con personaggi molto espressivi!
Il più spassoso, secondo noi, è il personaggio della nonna, che al supermercato fa scorte immense di pane, burro di arachidi e scatolette varie per fare poi montagne di panini "mi piace fare uno spuntino di notte"; o anche quando, scoperto il suo grande e peloso segreto, giocano finalmente ai travestimenti con i cappellini e le cianfrusaglie che la vecchia aveva portato con sé. Nelle ultime immagini la nonna fa davvero ridere, con collane e codine in testa. 
Perché in fondo siamo tutti bambini, ci piace mascherarci e camuffarci a volte, ma soprattutto abbiamo tutti il nostro animaletto da compagnia (più o meno vero, più o meno grande), che ci consola nei momenti no!



lunedì 18 agosto 2014

La regina delle rane non può bagnarsi i piedi


Capita anche tra bambini (a dire il vero anche tra adulti), che qualcuno senza merito né fatica si creda migliore degli altri, e c'è sempre chi, per proprio tornaconto si schiera dalla sua parte a dare consigli.
Così capita anche nello stagno de La regina delle rane non può bagnarsi i piedi, di Davide Calì illustrato da Marco Somà.
Lo stagno di questo racconto, che comincia con il classico C'era una volta, è popolato da rane che fanno cose da rana: saltano, catturano mosche, sonnecchiano sulle ninfee e giocano con le libellule.
Un giorno però nello stagno cade qualcosa e tutte le rane si tuffano per trovarla, la più veloce riemerge con in testa una corona.... e subito viene proclamata regina!
Ma cosa fa la regina delle rane?
"Una regina non deve parlare con le altre rane, non deve bagnarsi i piedi e deve avere un ninfea tutta sua e molto grande per dormire. Una regina non può fare nessuna fatica, mangia solo mosche grasse e deve dare molti comandi e punire le rane che non obbediscono subito."
Ovviamente lo stagno cambia subito umore, le rane non possono fare più quello che vogliono e che le divertiva, ma devono trovare mosche per la regina e le sue consigliere....
Ma il dubbio ad un certo punto si insinua tra gli abitanti dello stagno: perché proprio lei deve fare la regina? Perché è stata la più veloce a prendere a prendere la corona e la regina fa sempre le cose meglio degli altri...



Le rane "rivoluzionarie" allora sfidano la regina ad una gara di tuffi.. Sarà facile per lei che è la più brava in tutto fare il tuffo più bello!!! Ma la regina riemerge senza corona, derisa e beffata da tutte, visto che ormai ha perso il potere!
A quel punto arriva un uomo con una barca a cercare la corona, che altro non è che un anello, lanciato dalla sua fidanzata durante un litigio!!
Questo libro è davvero delizioso, ricco di significati anche profondi; con bellissime e ricchissime immagini dello stagno un po' anni venti... 
E chissà che insegni anche a noi grandi a capire che una corona non è sufficiente a dare a qualcuno più potere, ci vuole qualcosa di più!

domenica 3 agosto 2014

Un libro per Orso


Chi non è mai stato in biblioteca con un bambino dovrebbe provare a farlo! E' un'esperienza unica, soprattutto se fatta con piccole pesti che amano i libri! Ovviamente bisogna andarci armati di tanta pazienza perché non è sempre facile far parlare piano i bambini e farli stare tranquilli, ma gli occhi illuminati di stupore ripagano di tutto!
Io devo ammettere che non sono una fan accanita delle biblioteche, delle librerie sì, perché i libri sono una delle poche cose di cui sono veramente gelosa. Sempre più spesso però i comuni organizzano laboratori, incontri e attività rivolte ai piccoli lettori perciò le occasioni non mancano.
Io i libri la maggior parte delle volte li compro, soprattutto quelli per i puffi, perché sono convinta che loro i libri li debbano vivere; i libri sono magici, bisogna poterli guardare, girare, magari anche calpestare se un personaggio brutto e cattivo ci incute un po' di timore...
La storia che abbiamo letto ieri sera parla proprio dei luoghi misteriosi e incantati che sono le biblioteche!
Un libro per Orso, di Bonny Becker e illustrato da Kay MacDonald Denton racconta di Orso (che abbiamo già incontrato qui) che riceve la visita del suo amico Topolino che lo vuole portare in biblioteca. Ma Orso ha ben sette libri, che ci va a fare lui in biblioteca?


Orso scoprirà così che la biblioteca è un posto bellissimo, dove ci sono libri, ma anche persone meravigliose, come la bibliotecaria, che ti insegnano e ti aiutano ad amarli!
Orso guardò verso gli scaffali.
Una bibliotecaria stava leggendo una storia a un gruppo di piccoli lettori. La bibliotecaria sorrise, ma una scoiattoli guardò Orso contrariata e un panda disse:"Silenzio! Siamo in biblioteca!"
Ma alla fine anche Orso si farà prendere dall'affascinante racconto e tornerà a casa con ben sette libri nel suo cestino!

lunedì 2 giugno 2014

Il lupo che voleva cambiare colore


Un pomeriggio della settimana scorsa che il babbo era impegnato con la partita di baseball, io e i miei due piccoli mostri abbiamo deciso di fare i mondani!
Siamo andati in piazza e ci siamo mangiati una bella coppa gelato seduti al sole, offrendola anche al signore con la chitarra che con la sua musica intrattiene ormai da anni i cittadini e i turisti, e abbiamo guardato la gente passare.
Dopo un paio di commissioni d'obbligo, siamo passati alla libreria... ovviamente non potevamo saltare la sosta libri, e c'era pure il 20%!!
Così abbiamo deciso, un libro per la mamma, uno per il puffo grande e uno per quello piccolo!
E che libro poteva scegliere la mia piccola peste se non un racconto sui lupi, animali con cui ha da sempre un rapporto di amore/odio?
E così, tra gli altri, ci siamo portati a casa, Il lupo che voleva cambiare colore, di Orianne Lallemand, illustrato da Eléonore Thuillier.
Il libro ci ha colpito subito per i colori e le immagini e per la dedica dell'autrice "Per i lupacchiotti che non si sentono belli e che invece lo sono, davvero".
La storia narra di un lupo che una mattina si sveglia e guardandosi allo specchio non si piace, perché ha un colore troppo triste.. quante volte è successo anche a noi?
Allora prova a cambiare e il lunedì si tinge di verde, ma sembra una rana gigante; martedì si veste di rosso, ma sembra Babbo Natale e a lui non piace nemmeno il Natale; mercoledì si ricopre di petali di rosa, ma orrore orrore, assomiglia ad una principessa e così via fino a quando spenna un pavone e si veste con le sue piume... ma adesso è talmente bello che le lupacchiotte non gli danno pace!!!



Finché alla fine, stanco di tutti questi tentativi mal riusciti, il lupo si riguarda allo specchio e decide che nero è bello, perché alla fin fine lui è un lupo!
Tra risate e sorrisi questo libro ci è piaciuto davvero, ci ha insegnato che in fondo siamo quelli che siamo e che va bene così, non serve agghindarsi troppo o provare ad essere tanto diversi... 



martedì 22 aprile 2014

L'Eco


In questo periodo stiamo praticamente traslocando. La mia mente iperattiva ha deciso di invertire la camera matrimoniale con la cameretta dei bambini in modo da dare un po' più di spazio alle mie piccole pesti e liberare la sala dal caos.
E' stato un lavoraccio, ma ne è valsa la pena. Tanto che ieri sera il papà scendendo le scale ha detto che non si ricordava che il salotto fosse così grande, e che quasi quasi sentiva l'eco quando parlava.
Sono bastate queste parole a scatenare un gioco divertente con i bimbi di rime, echi e parole buffe.
E a me ovviamente è tornato in mente un fantastico libro che si intitola proprio L'Eco di Alessandro Riccioni, con delle dolcissime e divertenti immagini dello spagnolo David Pintor.
Ambientato nella splendida campagna toscana il racconto narra di un bimbo e del suo papà che una domenica mattina vanno a fare un giro in bicicletta. Decidono di andare a trovare l'Eco, che vive rintanata tra le montagne e riceve solo di domenica, dalle sette alle undici.
L'Eco è abituata a sentire ogni genere di desiderio e richiesta, da quelli urlati a quelli sussurrati fino a quelli talmente grandi e importanti da essere detti solo con il cuore.
Il papà comincia a chiedere delle cose per il suo bambino… un trenino, un cappello, un clarinetto e qui si scatena la fantasia dei piccoli lettori (almeno i miei) che partono insieme al libro con un elenco di rime e parole divertenti.




Tocca adesso al bimbo esprimere il suo desiderio. E lui ne ha uno grande e dolce e importante che non riesce nemmeno a dirlo, se non con la flebile voce dei sogni.
E l'Eco, che in fondo è una vecchia maga, ascolta ed esaudisce ogni speranza, anche la più profonda e intima, che ovviamente non vi svelo, ma commuove!
Questo è un libro dolce, commuovente e un po' malinconico, che ci insegna che per essere felici non serve avere e comprare, ma basta la fantasia, un gioco di parole e persone attorno che ci amano.
E domenica prossima….. io vado a farmi un giretto dall'Eco, e voi?


martedì 18 febbraio 2014

Le formiche e l'uovo


E' un periodo che i miei figli sono in competizione su ogni cosa, e quando dico ogni cosa intendo anche chi scende per primo dalle scale, chi apre la porta o il cancello, chi entra prima a scuola… E' una gara continua e spesso impari visti i due anni di differenza, e a niente servono le mie parole per calmarli.
Il mio "dai, fate una volta per ciascuno" diventa una gara a chi lo fa per primo, i miei "fatelo insieme", "aiutatevi, che fate prima" generano solo sbuffi e mugugni…
E anche stavolta mi è venuto in aiuto un libro, a sorpresa.
A sorpresa perchè è il libro che Andrea ha portato a casa dalla scuola materna da leggere con la famiglia nel fine settimana.
Le formiche e l'uovo di Eric Battut, racconta di tre formiche nere che facendo provviste per l'inverno si imbattono in un bellissimo uovo fresco. Anche tre formiche rosse, nel loro raccogliere scorte per la stagione fredda, ad un tratto trovano l'uovo.
Entrambi i gruppi decidono di prenderlo per sé, dato che grande com'è potrebbe sfamare un formicaio intero per un lungo periodo!
E così inizia una sorta di tiro alla fune per accaparrarsi il bottino, fino a che cric croc crac l'uovo si rompe e ne esce un uccellaccio nero che si vuole mangiare tutte le formiche.
Sarà solo collaborando e aiutandosi a vicenda che le sei formiche riusciranno a salvarsi! Perché lavorando insieme e accettando il contributo di tutti le cose possono solo andare meglio…




Il libro è simpatico, le immagini semplici e dirette ed è piaciuto molto ai bimbi.
Anche se nonostante tutto lunedì sono tornati a litigare per la porta, le scale, il cancello e via dicendo…
ma io non mi arrendo e …. continuo a leggere e ad insegnare loro che l'unione fa la forza!!!

mercoledì 12 febbraio 2014

Un lupetto ben educato



Quanta fatica facciamo, noi genitori ad insegnare le buone marniere ai nostri pulcini! E quatto spesso ci capita poi di incontrare persone maleducate, imbroglione, che credono di essere furbe a non rispettare le regole e ad approfittarsi di quelli che invece lo fanno.
Però l'onestà e l'educazione, alla fine pagano. E anche se, a dispetto del titolo, il libro di cui voglio parlare oggi, non è un libro sulle buone maniere, con un po' di ironia ci aiuta a capire che alla fine "i buoni" (gli educati) vincono!
Un lupetto ben educato, di Jean Leroy e illustrato da Matthieu Maudet, è un libro che i bimbi hanno deciso di prendere in prestito dalla biblioteca dell'asilo.
La storia è quella di un lupetto, a cui i genitori hanno insegnato le buone maniere, che per la prima volta va a caccia da solo.
Il primo animale che riesce ad acchiappare è un coniglio, al quale il lupo chiede subito di esprimere un ultimo desiderio, perchè la buona educazione vuole così. Siccome la libertà non è concessa, il coniglio chiede una storia, costringendo il cacciatore a tornare a casa a prendere un libro.
La preda promette che si farà trovare al ritorno del lupo, ma ovviamente al coniglio i genitori non hanno insegnato le buone maniere e a rispettare i patti, e puff, al ritorno del piccolo lupo il coniglio è sparito!
Stessa cosa con il galletto, che chiede della musica e ne approfitta per scappare appena il lupetto si allontana.
Infine il lupo trova un bambino.
Il bimbo chiede un disegno, il lupo si allontana, perchè essendo educato DEVE esaudire l'ultimo desiderio, indipendentemente dalle brutte esperienze vissute prima, e quando torna…
"Il bimbo è scappato" hanno detto i miei due pulcini in coro….
E invece no, il bimbo è ben educato, proprio come il lupetto, e lo ha aspettato.
Quindi il lupo mangerà il bimbo? No, questo l'abbiamo capito, perché la correttezza vince!
Non voglio svelare il finale perché è davvero simpatico e un po' cattivello!




Il libro ci è piaciuto perchè è ironico e divertente, con delle immagini semplici e dirette.
Inoltre si assiste ad una sorta di ribaltamento di ruoli: il lupo, in genere cattivo, ad un certo punto ci fa quasi tenerezza, continuamente imbrogliato dalle sue prede; il coniglietto e il polletto a loro volta ci risultano antipatici, disonesti…. ma alla fine la vendetta è un piatto che va gustato freddo, no?!

domenica 26 gennaio 2014

Il mostro che amava le storie




Ai miei bimbi piacciono le storie, lette, inventate, lunghe o brevi… e allora quale storia migliore per addormentarsi de Il mostro che amava le storie?
Il racconto, di Sabine de Greef, narra di un regno, di un re e di una principessa. E come in tutte le storie che rispettino c'è un terribile mostro, Osvaldo, e il re promette sua figlia in sposa al prode cavaliere che lo sconfiggerà!
L'unico a farsi avanti per salvare il regno dal mostro è Valentino che viene però deriso da tutti.
Osvaldo non si spaventa quando Valentino arriva, anzi, lo vuole distruggere, ma il piccolo cavaliere non ha paura, lui di mostri ne ha sconfitti a migliaia….
Ah si?! E come?
Di mostri ce ne sono tanti e ogni mostro ha la sua storia. 
Abbiamo poco da dire, noi genitori, che i mostri non esistono! Ci sono eccome, magari camuffati da persone normali, e i bambini lo sanno bene!!
C'è il mostro tontolone, quello pauroso, il mostro goloso e quello brutto, quello che soffre il solletico….. 
A Osvaldo la storia dei mostri di Valentino è piaciuta così tanto che non ha più voglia di spaventare la gente; così scende a patti: Valentino ogni sera gli racconta una storia e lui promette di non infastidire più nessuno!



Come ha ragione Valentino, le storie sono il modo migliore per tenere a bada i mostri! 
Anche quelli di noi grandi! C'è una storia per quando siamo tristi, una per quando siamo stati feriti, una per quando siamo allegri o dobbiamo fare qualcosa di importante, ci sono storie d'amore, di paura, che fanno ridere e anche storie malinconiche….
Ad ognuno il suo mostro… e ad ognuno la sua storia!